m y S L O W
W A Y S
W A Y S
Km:15 - Difficoltà: facile - Senso: anello - Fondo: misto
Da Pozzolo per iniziare un nuovo viaggio, questa volta nella valle del Mincio. Partendo dal centro sportivo del paese e seguendo per un breve tratto il corso del fiume, raggiungeremo i Ferri ed i Falzoni. Proseguiremo per l’abitato di Torre, meta del nostro viaggio.
Ritorneremo a Pozzolo percorrendo Strada Levata, sull’antico argine del Mincio.
Per regolare il livello dei laghi di Mantova, con queste chiuse gran parte dell’acqua viene deviata nello scaricatore del Mincio, dove sulla sua sponda sinistra si snoda la ciclabile Mantova - Peschiera.
Seguendo il tragitto di oggi, imbocchiamo la strada sterrata tra il fiume e le piscine Da Rita e immediatamente ci troviamo in aperta campagna.
Le piogge del giorno prima, rallentano a tratti il cammino ma in lontananza già vediamo l’abitato dei FERRI. Prima di raggiungere la frazione, mi fermo ad osservare per qualche istante, mamma cigno e papà cigno nel loro nido.
Attraversando l’abitato, veniamo raggiunti da comitato di accoglienza, due cani danno l’allarme sbraitando a squarcia gola. Ripensandoci, se non contiamo i gabbiani sul Mincio, i cormorani sugli alberi, i cigni nel nido e questi due cagnolini, in questi pochi chilometri, non abbiamo incontrato nessun altro essere vivente.
Osservando il luogo, si perde la sensazione del tempo preciso in cui siamo e la vecchia pompa a mano per l’acqua, ci toglie quelle poche certezze che tentiamo di mantenere.
Lasciamo i FERRI e procedendo per la carrareccia che ci porterà in meno di due kilometri alla frazione dei FALZONI, possiamo vedere sulla nostra destra, le torri ed il campanile di Volta Mantovana.
Alle prime case del paese, non ci sfugge l’indicazione della Via Carolingia e ne prendiamo nota inserendola nella nostra wishlist. Attraversando la frazione, si fa sempre più sentire quella gratificante sensazione, di assenza di tempo e la mancanza di incontri con altri essere umani la rende più forte.
Abbandoniamo i FALZONI e ci incamminiamo su Strada Torre, l’inesistente traffico e lo spazio ai lati dell’asfalto, ci permette di camminare con tutta tranquillità.
Osserviamo un gruppo di Ibis che ci fa compagnia nel campo alla nostra sinistra, mentre poco distante intravediamo corte Bardellona. Costruita dai signori Bardelloni è citata nel censimento Teresiano già nel 1770.
Procediamo in direzione Goito per 1 Km circa e prendendo la deviazione a destra risaliremo l’antico argine del Mincio, prima che si riducesse nell’attuale alveo.
Una volta arrivati in cima, a sinistra la depressione della valle del Mincio e a destra il pianoro che ci porta con lo sguardo alle colline Moreniche del Garda.
Poco meno di 3 Km ci separano dal raggiungere l’abitato di TORRE, 2 dei quali su un lungo rettilineo immersi nella campagna. Lo spazio aperto ci permette di raggiungere con lo sguardo e riconoscere: le torri ed il campanile di Volta Mantovana ,il campanile di Cerlongo, le torri di Cavriana e Solferino, l’acquedotto e la chiesa di Goito.
Arriviamo a Torre in questo caldo pomeriggio di febbraio, paghi del verde dei campi e l’azzurro del cielo.
Ci dirigiamo verso la chiesetta del paese, dedicata alla Divina Misericordia, trovandola purtroppo chiusa. Brevissima pausa per una merenda e ripartiamo per il ritorno. Seguiremo per un breve tratto il tragitto dell’andata, per poi deviare su Strada Levata.
Percorriamo un breve tratto non proprio battuto per risalire sull’antico argine del Mincio, a breve incroceremo Strada Levata per raggiungere il Pozzolo sul Mincio.
Lo vediamo in lontananza, ci separano da Pozzolo solamente una paio di Kilometri. E’ la fine di questo rilassante e allo stesso tempo, intenso viaggio.
La scorpacciata di natura di cui ci siamo saziati oggi, ci accompagnerà per molto tempo. Intanto la mente va e progetta altri tragitti, che potremmo chiamare viaggi.