m y S L O W
W A Y S
W A Y S
Km: 24 - Difficoltà: difficile - Senso: anello - Fondo: misto
Parte da Volta Mantovana questa minimission, che prevede un trail di circa 25 km sulle Colline Moreniche del Garda.
Dopo un breve tratto di asfalto, prendiamo lo sterrato per immergerci in questi splendidi paesaggi. Il tempo incerto degli ultimi giorni ha rinfrescato l'aria, permettendoci di camminare accompagnati da una gradevole temperatura. Il morale è alto e solo l'idea di rimanere in cammino per tutto il giorno, ci fa dimenticare le salite e i chilometri che ci aspettano.
Arriviamo agevolmente alla borgata di Campagnoli, frazione di Volta Mantovana e nostro primo obiettivo della giornata.
Questa parte di tracciato e per un altro paio di chilometri lo conosciamo, qualche anno fa infatti, abbiamo raggiunto la Pieve di Cavriana seguendo lo stesso percorso.
Da questo punto, si inizia a salire, una salita lunga e costante verso monte Pagano. Uno dei punti più alti della provincia di Mantova.
Quando gli alberi e gli arbusti sul ciglio della strada diradano, lo sguardo si apre sul movimento sinuoso delle colline e una marea verde ondeggiante di orzo, cattura l’attenzione di tutto il gruppo.
Attraversiamo la strada che porta ai Cauzzi, immergendoci ancora di più nel verde. Il sentiero quasi scompare, seguiamo l’andamento dei vigneti fino al Monte Pagano, da dove si può godere di un panorama mozzafiato.
Considerando che siamo in provincia di Mantova, si riesce a distinguere nettamente, il castello di Valeggio e sullo sfondo l’obelisco di Custoza, la ciminiera di Monzambano, la rocca di Cavriana, oltre che chiaramente la sagoma del Monte baldo ed il profilo dei Monti Lessini, con il corno d’Acquilio.
Scendiamo per un sentiero appena visibile, per poi risalire al Monte Bosco Scuro, che con i suoi 200 Mt sul livello del mare, dovrebbe essere la cima più alta della provincia di Mantova. Seguiamo la carrareccia che taglia tutto il fianco nord della collina. L’impressione è di essere tra i boschi in montagna, su un immaginifico sentiero pronti ad avvistare il prossimo rifugio.
Uscendo dalla vegetazione, a poche centinaia di metri, vediamo Cavriana con la sua torre della rocca. Noi prendiamo per la frazione Breda, da quì però devo affidarmi al GPS, perchè anche per me il percorso è quasi completamente sconosciuto.
Arriviamo all’edicola della Madonna della Selce, su strada Cavallara e una provvidenziale fontanella ci permette di riempire le borracce. La ripartenza è in salita e la sentiamo nelle gambe, ma fortunatamente ancora pochi chilometri e saremo alla nostra meta.
Attraversiamo un meleto tra l’abitato di Scannaporco e quello di Guardola, rimanendo colpiti dalla cura di questa coltivazione. Aggiriamo una collinetta, svoltiamo ad una biforcazione e dopo una breve salitella, finalmente Castellaro Lagusello.
Visto dalla nostra prospettiva, con la torre, il campanile e le mura di cinta è come venire proiettati in altri luoghi, facendoci dimenticare ancora una volta, di essere in provincia di Mantova.
A questo punto è bene ricordare che, anche se nel bel mezzo del territorio delle colline Moreniche del Garda, Castellaro Lagusello è riserva naturale gestita dal Parco del Mincio e considerato uno dei borghi più belli d’Italia.
Il nostro roadbook prevede la meritata sosta per il pranzo e tutti, chi più chi meno, si sono organizzati a dovere. Un caffè al volo, brevissima visita al borgo e riprendiamo la strada del ritorno. Tentiamo per una visione diversa del panorama, cercando una strada alternativa che ci porti in riva al lago, ma presto il terreno si fa paludoso e dobbiamo desistere.
Attraversiamo ancora una vola strada Cavallara, per imboccare lo sterrato che ci porterà alla frazione del Campagnolo. Fermandoci alla chiesetta di Sant’Anna ci accoglie sorella Dina e ancora una volta siamo trasportati con le sensazioni, in luoghi che sembrano non appartenere alla nostra terra Mantovana. Un breve raccoglimento, all’ombra di accoglienti cipressi ed un pensiero di sorella Dina, ci fa ripartire con rinnovata forza.
Raggiungiamo l’abitato di Bezzetti in un attimo, e subito dopo quello di Magnani. Siamo ormai ai 20 chilometri e l’allungamento del gruppo denota la stanchezza di ognuno, che procede con il proprio passo.