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Km: 12 - Difficoltà: facile - Senso: anello - Fondo: sterrato
Semplice trekking in Lessinia e partendo da Malga San Giorgio raggiungeremo, bocca Gaibana con il panorama sul Carega. Proseguiremo per Pozza Morta per una larga veduta sul monte Baldo. Saliremo sul monte Tomba per raggiungere il rifugio Prima Neve e passando per malga Campolevà faremo ritorno a San Giorgio.
La Lessinia, è un altopiano nelle Prealpi Vicentine, situato per la maggior parte nella provincia di Verona e, solo parzialmente, in quelle di Vicenza e di Trento.
Parte del territorio lessinico costituisce il Parco naturale regionale della Lessinia. Confina a nord con la Val di Ronchi e il Gruppo del Carega, a est con la Val Leogra, a sud con il corso dell'Adige e l'alta pianura veronese e a ovest con la Val Lagarina.
Partiamo, io e mio fratello Daniele, dalla stazione sciistica di Bosco Chiesanuova, Malga San Giorgio e in poco meno di un’ora, raggiungiamo Bocca Gaibana, primo punto panoramico della giornata..
Ai nostri piedi, la profonda Val di Ronchi, separa la Lessinia dal gruppo montuoso del Carega, segnando il confine tra Veneto e Trentino.
Teatro della grande guerra, in alcuni punti è possibile notare resti di trincee o postazioni militari. Oltre che ad apparati bellici dell’epoca, messi a memoria delle genti.
Ritornati sul tracciato originario, proseguiamo il nostro cammino verso il Monte Tomba, seguendo la sinuosa strada bianca che ci porterà al prossimo punto panoramico.
Completamente priva di alberi, la Lessinia ci offre una visione della montagna alla quale non siamo abituati. La possibilità di volgere lo sguardo e vedere a chilometri di distanza, quasi destabilizza.
Il panorama in continuo mutamento senza ostacoli o filtri, leviga le onde dell’altopiano rendendole ancora più morbide, illudendoci sulla facilità del percorso. Ma un passo costante e di una lunghezza adeguata al dislivello, ci permette di godere di questa bellissima giornata.
Inevitabile incontrare mucche che libere, si spostano da un pascolo all’altro, oppure sonnecchianti sul ciglio della strada osservarti annoiate.
E’ anche facile vedere marmotte, che intente a proteggere i loro piccoli, lanciano acutissimi fischi per avvertire di un possibile pericolo.
Arriviamo al punto panoramico di Pozza Morta, da dove è possibile vedere la croce di ferro sulla cima del vicino monte Sparavieri.
Da questo punto è possibile scorgere la sagoma del monte Baldo e la zigzagante strada che porta in vetta all’Altissimo.
Arriviamo ai piedi del monte Tomba e decidiamo di salire per il ripido pascolo erboso. Una mucca sbarrando la strada ci osserva senza fare minaccioso.
Arrivati in vetta ci concediamo il meritato ristoro con un metro quadrato di schiacciata Mantovana. Non manca però un salto al rifugio Monte Tomba per uno strudel ed un caffè.
Scendiamo dal Tomba per il pascolo che ci porta direttamente a Malga Campolevà di sopra. Oltrepassato l’impianto di risalita della scuola di sci di fondo, arriviamo alla malga e subito dopo alla carrareccia che ci porterà sulla strada asfaltata, tra il passo del Branchetto e Malga San Giorgio.
In una ventina di minuti siamo al parcheggio, carichi nello spirito e un pò scarichi nelle gambe. La giornata è stata splendida, con un clima perfetto e una compagnia perfetta.