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Km: 8 - Difficoltà: facile - Senso: anello - Fondo: misto
Nell'ambito della manifestazione cicloturistica con bici d’epoca “la gonzaghesca”, svoltasi a Soave di Porto Mantovano. Ha preso forma la prima “Camminata nella valle del Mincio”, che Partendo da Piazza Allende a SOAVE e in otto chilometri, ha attraversato le località LOGHINO, BIBBIANELLO, BOTTEGHINO, CANFURLONE per fare di nuovo ritorno a Soave.
Durante la manifestazione ciclistico-storica LA GONZAGHESCA organizzata da La Senga, ha preso vita la prima CAMMINATA VALLE DEL MINCIO, organizzata con la collaborazione del Nordic Walking Mantova.
Mentre in Piazza Allende continuano le iscrizioni alla “Camminata nella valle del Mincio”. Alle 8,30 precise sono partiti i ciclisti della cicloturistica con bici d’epoca “la gonzaghesca”. Presenti alcune guest-star come: il sindaco di Porto Mantovano in qualità di starter, il sindaco di Marmirolo in qualità di ciclista, Giambattista Baronchelli ciclista mantovano, professionista negli anni 70 - 80 e Carlo Guerra, nipote del grande Learco Guerra ciclista mantovano, professionista negli anni 30 - 40 soprannominato LA LOCOMOTIVA UMANA.
Alle ore 9 in punto partiamo anche noi camminatori, che contandoci constatiamo con piacere essere più una cinquantina. Guidati da Tazio, ci incamminiamo dirigendoci verso la ciclabile Mantova Peschiera. In un lungo serpentone proseguiamo chiacchierando in direzione del Loghino. Giunti all'incrocio ma protetti dallo sbandieratore biciclettista Paolo, svoltiamo in sicurezza verso destra e attraversando la piccola borgata di case procediamo per il Bibbianello.
Purtroppo dopo giornate di sole e caldo, oggi soffia un discreto vento, c'è nuvolo e fa anche freschino. Ma poco male, il camminare e la compagnia ci stanno riscaldando a dovere. Entriamo nella profonda campagna Soavese, rimanendo però ai margini della Piuda. Raggiungiamo e oltrepassiamo località Bibbianello e dopo una brevissima pausa per compattare il gruppo ci dirigiamo verso il Botteghino, piccola frazione di case, spaccata in due dalla strada che porta a Mantova.
Facendo attenzione e prestandomi come sbandieratore di supporto a Paolo, copriamo i 100 metri di strada asfaltata, che ci separano dalla carrareccia, in totale sicurezza.
In pochi minuti arriviamo al Canfurlono. La più grande corte di Soave e Maurizio Ferrari, fantastico anfitrione, ci accolgono sulla sua grandissima aia e con i suoi antichissimi edifici.
Paolo da sbandieratore diventa in un battibaleno chef stellato, esibendosi in una delle sue migliori performance. Il taglio del salame. Maurizio, illustra la storia e quello che in passato doveva essere la frenetica e faticosa vita dei contadini di questa immensa fattoria. Nel frattempo qualcuno si abbandona alle libagioni, innaffiando la merenda, con un frizzantino rosè niente male.
Visitiamo le antiche stalle dei buoi e quello che molti anni fà, era un mulino azionato dalla forza dell'acqua. Sbiaditi affreschi, timidamente nascosti da una rigogliosa edera, testimoniano la cristianità del territorio, mentre piccole targhe marmoree dichiarano in latino, date ed eventi.
Lasciamo corte Canfurlone ringraziando Maurizio, con la promessa di ripassare a salutarlo e ci incamminiamo sulla strada del ritorno. Oltrepassiamo il canale diversivo e presa la direzione per Soave, pensiamo già al risotto che ci attende all'arrivo.
Siamo in anticipo sulla tabella di marcia, così Tazio e Fede, decidono di allungare leggermente il chilometraggio, percorrendo a ritroso e per un breve tratto, il tracciato fatto all'andata. Ripassiamo quindi per Soave dirigendoci all'area feste, dove tutto, speriamo sia pronto la risottata.
La mattinata, anche se fresca e ventosa è passata gradevolmente, con un pò di spirito sportivo, un pò di spirito culturale ed un pò di spirito culinario. Credo che meglio non poteva andare.