m y S L O W
W A Y S
W A Y S
Km: 55 - Difficoltà: facile - Senso: linea - Fondo: asfalto
Nell'intento di mostrare una ciclabile Mantova - Peschiera differente e con scopi diversi dalle altre presenti in rete, mi sono preso la libertà di alcune piccole divagazioni, pur mantenendo il tracciato originario.
Il percorso essenzialmente ci porta a seguire il classico itinerario della ciclabile, con l’inserimento di alcune piccolissime varianti: il passaggio da Marmirolo e una capatina a Massimbona.
Partendo perciò da Mantova, passeremo essenzialmente da Marmirolo, Marengo, Massimbona, Pozzolo, Borghetto, Monzambano ed infine Peschiera.
D'obbligo la partenza è dal Castello di San Giorgio ed il passaggio da Piazza Sordello dove si trova il Palazzo Ducale, dimora e sede governativa dei Gonzaga.
Scendendo sulle rive del lago di mezzo e percorrendo il parco della scienza, di fatto siamo già sul percorso ciclopedonabile che ci porterà a Peschiera. Il tracciato, facendo parte della EuroVelo 7 non ha una segnaletica propria, bisognerà perciò seguire le indicazioni della dorsale europea detta anche Sun Route.
I laghi di Mantova offrono sempre uno spettacolo incantevole, con la ciclabile sospesa sull’acqua e con la fioritura, nel periodo Luglio / Agosto, dei fior di loto.
Da ricordare che la ciclabile corre quasi totalmente nel Parco del Mincio, vi invito perciò a visitare il sito del parco per ulteriori approfondimenti.
Passato il circolo cittadino Canottieri, dopo un paio di chilometri si sale sulla sponda destra del canale scaricatore del Mincio ed al primo ponte lo si attraversa seguendo la segnaletica per Bosco della Fontana e Marmirolo. Eseguendo così la prima variazione di percorso, si tornerà sulla Eurovelo 7 tra qualche chilometro.
Riserva di caccia dei Gonzaga, all’interno del Bosco della Fontana, si trova in perfetto stato di conservazione la palazzina, da dove i signori di Mantova partivano per le loro battute venatorie. Presente a quell'epoca anche un eremo dei frati Camaldolesi e durante l'ultimo periodo bellico una polveriera tedesca. Ora il Bosco della Fontana è riserva naturale sotto il controllo dell'arma dei Carabinieri e si può visitare solamente a piedi e solo in certi orari.
Proseguendo sulla ciclabile si arriva a Marmirolo, dove purtroppo non rimane nulla della meravigliosa residenza estiva Gonzaghesca, descritta nei libri del professor Livio Galafassi, ricercatore e storico Marmirolese. Tutto fu devastato e raso al suolo durante la seconda guerra di indipendenza, unica superstite la torre campanaria, ricostruita dopo il crollo nel 1700.
Per riprendere la ciclabile per Peschiera, bisogna dirigersi verso il centro sportivo del paese, che dista un paio di chilometri e svoltando a destra dopo il ponticello metallico si è di nuovo sul tracciato originale.
Dopo poco si incontra Marengo, assolutamente da vedere l'antica ghiacciaia e la chiesetta di San Valentino costruita intorno all’anno mille, per volere del marchese Bonifacio Canossa e oggi dedicata alla Beata Vergine dei Miracoli.
Continuando il viaggio verso NORD, prima di arrivare a Pozzolo è possibile raggiungere l’antico borgo di Massimbona, posto sull’antica via Postumia nel punto in cui all’epoca, era possibile guadare il fiume Mincio. Presente un antico mulino, purtroppo non visitabile perchè privato, costruito intorno all’anno 1000 ad opera dei frati Benedettini e la chiesetta di San Pietro in Vincoli, presumibilmente costruita sempre dai monaci Benedettini a cavallo tra l’undicesimo ed il dodicesimo secolo.
Ritornando sui propri passi e proseguendo in direzione Peschiera si arriva a Pozzolo, incontrando finalmente il fiume Mincio. Il paese offre tutto il supporto necessario al viaggio ed è possibile trovare: farmacia, bar, ristorante, panetteria, supermercato e un’ampia zona d’ombra per una sosta ristoratrice. Appena fuori paese, è presente anche una piccola ma funzionale area camper, che posta esattamente a metà strada tra Mantova e Peschiera, potrebbe offrire una ottima base per escursioni in bici ma anche a piedi, sia nella valle del Mincio che sulle colline Moreniche. Vi lascio nelle note i link di alcuni video dedicati a questi percorsi.
Dopo solo un chilometro si incontra il chiosco dei mulini, posto sull’altra sponda del fiume, e raggiungibile attraversando un ponte. Altro luogo dove fare una sosta o semplicemente per un caffè e alcune foto. Da quì inizia il tracciato che in 7 chilometri porta al paese collinare di Volta Mantovana.
Finalmente raggiungiamo Borghetto, situato nel posto in cui fin dall'antichità (e poi in epoca longobarda) si guadava il fiume Mincio.
Intorno al 1400 fu costruito il ponte Visconteo e i vari manufatti che lo circondano, nel tentativo di formare una diga per bloccare e deviare le acque del Mincio dal suo normale percorso verso Mantova.
A partire dagli anni novanta, il borgo ha conosciuto un'intensa opera di restauro che ha riqualificato le case a cavallo del fiume, le quali sono state trasformate in locali pubblici.
Da visitare il castello Scaligero da dove si può godere di una bellissima vista sul borgo, raggiungibile da una strada in salita e con un dislivello di una cinquantina di metri.
Lasciato Borghetto, la prossima tappa è Monzambano. Passati sotto il ponte Visconteo e prima di continuare sulla sponda sinistra del Mincio, si percorre per un brevissimo tratto quello che dal 1927 al 1967 fu il tracciato della linea ferroviaria Mantova / Peschiera, ora completamente smantellata.
Da vedere il castello, probabilmente edificato nell’undicesimo secolo, per volere di Matilde di Canossa. Antica roccaforte che conserva inalterato l'originario impianto urbanistico, oltre ad alcuni edifici medievali e le opere difensive, all'interno delle mura è presente la chiesetta di San Biagio.
A solo un chilometro da Monzambano, troviamo lo sbarramento più importante del fiume posto regolare di livello delle acque del Mincio. Dalla diga, costruita negli anni 50, oltre al Mincio nasce il canale Virgilio ed il canale Seriola di epoche precedenti.
Attraversando la diga, ci si porta sulla sponda destra del Mincio e proseguendo verso NORD arriveremo a Peschiera del Garda in circa una decina di chilometri. Poco prima della fine del nostro viaggio è possibile fare un’ultima piccola deviazione, per visitare il forte Ardietti.
Forte austriaco, costruito tra il 1856 e il 1861 sul modello architettonico di Forte San Michele di Verona. La particolarità di questa costruzione è il confine tra Lombardia e Veneto che vi passa proprio al centro.
Rientrati sul tracciato originario della ciclabile, non rimane che coprire gli ultimi chilometri, costeggiando le mura di cinta e l’antico fossato della città per arrivare in centro a Peschiera.
Considerazioni personali. Bellissimo tracciato immerso nel parco del Mincio e nella natura. Sicuramente approfondendo gli spunti visti in questo video, è possibile che serva anche più di una giornata passata in sella.
Unica nota è una segnaletica non uniforme, le varie amministrazioni, comunali e regionali hanno fatto sicuramente del loro meglio, ma sappiamo quanto sia importante questo aspetto, per rendere indimenticabile un viaggio, anche nell’era dei navigatori e delle tracce GPS.